Nel’ultimo anno è stata introdotta una nuova legge qui a Lanzarote.
Non è nata da una visione o da un progetto:
è nata per rimediare a una situazione che per anni è stata gestita male.
Troppi errori, troppa superficialità, troppa fretta nel dare licenze senza controllare nulla.
Poi, come succede sempre, quando la situazione è esplosa, hanno usato il pretesto “a favore della Sostenibilità”, tema intoccabile oggi.
Hanno creato una nuova legge, troppo rigida, troppo complicata, senza quasi comunicarla alla gente.
Una legge fatta per mettere ordine? Sì, in parte.
Ma soprattutto per trovare un pretesto per cancellare tutte quelle licenze che non avrebbero mai dovuto rilasciare.
Adesso chi, come me, ha sempre lavorato regolarmente, continua a farlo ma con una normativa districata, dispendiosa e pericolosa: atti da correggere, vie che non esistono più, documenti persi tra mille errori precedenti nelle documentazioni fatte con superficialità.
Ero sinceramente felice quando ho sentito che finalmente sarebbe arrivata una regolamentazione seria.
Perché io ho sempre pagato le tasse, io ho sempre lavorato regolarmente.
E non potevo essere competitiva contro chi affittava in nero, senza permessi, senza pagare nulla.
Speravo che finalmente ci sarebbe stata una media di mercato più onesta.
E sinceramente mi piangeva il cuore vedere prezzi stracciati in alta stagione che svalutavano la nostra meravigliosa isola.
E invece ora, nonostante tutto, mi trovo anch’io a temere di perdere la mia licenza, magari per una virgola sbagliata.
Una virgola.
Questo è il paradosso.
Per non parlare del fatto che, appena si è diffusa la voce della nuova legge,
c’è stata una corsa folle ad intestare licenze anche su immobili che erano abusivi da anni.
Sono state fatte richieste in fretta e furia, una quantità assurda, e nessuno ha fermato questo scempio.
Io spero sinceramente che vengano tolte prima di tutto a chi ha approfittato del sistema,
non a chi ha sempre fatto le cose in regola.
E oggi chi ha sempre lavorato onestamente si trova a pagare anche per loro.
E la cosa più assurda sai qual è?
Che adesso si impegnano a controllare virgole, metri quadrati, coordinate catastali,
ma non guardano l’unica prova vera di chi ha affittato abusivamente per anni.
Perché chi affittava senza licenza aveva comunque il coraggio di registrare gli ospiti.
Consegnavano i documenti alla polizia, come se fosse tutto normale.
Centinaia di nomi, per anni, senza aver mai avuto una licenza valida.
È tutto tracciato, basterebbe aprire quei registri e vedere chi ha registrato ospiti senza autorizzazione.
E invece no:
si chiudono gli occhi su questo,
e si va a punire chi magari ha una differenza di due metri quadrati tra catasto e licenza.
È assurdo.
È profondamente ingiusto.
Noi adesso dobbiamo affrontare spese altissime: solo per adeguare la documentazione dei miei tre appartamenti dovrò pagare circa 1000 euro,
mentre quelli che hanno affittato abusivamente fino a ieri cosa rischiano?
Ne hanno approfittato anche troppo tempo ed ora effettivamente gli tolgono cosa?
Niente, perché non lo hanno mai avuto o non gli era dovuto.
Oltre a passarla liscia per anni senza conseguenze,
il mio parere è che le loro azioni creeranno ulteriore instabilità,
perché adesso, inevitabilmente, si creerà anche un caos sul mercato immobiliare:
Tantissime licenze verranno tolte.
Tantissimi immobili torneranno disponibili in massa, abbassando il valore immobiliare.
È un processo già iniziato, perché una delle motivazioni ufficiali della legge era proprio questa:
trovare più case per chi vive e lavora sull’isola, visto che da anni chi arrivava per lavorare non trovava più nulla o doveva accettare affitti assurdi a prezzi da rapina.
Questa parte è giusta.
Ma tutto il resto, tutta la gestione disastrosa di prima e di adesso, continuerà a produrre danni.
Danni che pagheranno non solo i piccoli proprietari onesti,
ma l’intero mercato immobiliare dell’isola.
La vera sostenibilità comincia dalla giustizia, non dall’ipocrisia.
Non è solo mettere pannelli solari o piantare alberi a comando.
La vera sostenibilità è quella che nasce dal rispetto, dall’intelligenza e dalla creatività:
recuperare, trasformare, ridare vita a ciò che già esiste.
Io lo faccio ogni giorno, creando opere d’arte da mobili abbandonati,
dando valore a quello che altri scartano.
Questo è sostenibilità vera.
Ma non fa notizia, non rientra nei loro modelli preconfezionati.
La sostenibilità reale non ha etichette.
E non la decide chi ha fallito prima.
Federica Baldinini